set 19, 2022
Imballaggi in bioplastica? Chiedilo a Junker!
Junker app collabora con il consorzio Biorepack per imparare a riconoscere e valorizzare gli imballaggi in bioplastica compostabile e certificata
Avrai notato quanto sono aumentati sugli scaffali dei supermercati prodotti in bioplastica compostabile, come piatti, bicchieri, sacchetti per gli ortaggi.
Ebbene, dal 2021 è attivo in Italia un consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, primo esempio in Europa per questo settore: è Biorepack. Il consorzio, facente parte del sistema CONAI, si occupa del ritiro/riciclo dei rifiuti provenienti da tali imballaggi, del monitoraggio dell’immesso a consumo degli stessi, e della realizzazione di campagne informative per sensibilizzare i cittadini ad un corretto conferimento. Tra gli imballaggi trattati, ci sono sacchetti per l’ortofrutta, piatti e bicchieri, vassoi, vaschette, pellicole e retine, capsule del caffè.
Cosa è la bioplastica e cosa significa compostabile
La bioplastica è un’alternativa sostenibile alla plastica tradizionale, ad impatto ridotto, derivata da fonti rinnovabili o di origine fossile. Pensata in particolare per gli imballaggi alimentari, ha la caratteristica di essere sia biodegradabile che compostabile.
C’è infatti differenza tra biodegradabile e compostabile ed è molto importante per la raccolta differenziata. Per compostabile si intende un imballaggio che possiede contemporaneamente alcune caratteristiche:
– biodegradabilità (si degrada al 90% entro 6 mesi);
– disintegrabilità (almeno il 90% si frammenta e perde di visibilità nel compost finale entro 3 mesi);
– assenza di effetti negativi sul processo di compostaggio e sul prodotto finale.
Ciò significa, in sintesi, che l’imballaggio è in grado di decomporsi, in tempi brevi, in un processo di compostaggio industriale. E può essere dunque conferito nella raccolta dell’umido organico. Ma bisogna comunque avere alcune accortezze – scopriamo quali!
Conferimento degli imballaggi in bioplastica: le regole da seguire
Innanzitutto, per essere conferito nell’umido organico, un imballaggio deve essere certificato compostabile. Come riconoscerlo? Su di esso deve essere presente uno dei seguenti simboli:
C’è un simbolo che ti sembra simile ma non ne sei del tutto sicuro/a? Junker app ti viene in soccorso! Vai nella sezione Simboli, clicca sulla forma del simbolo presente sull’imballaggio e cercalo tra quelli disponibili. Una volta trovato, Junker ne darà una descrizione e l’indicazione per un corretto conferimento.
Puoi riutilizzare gli shopper in bioplastica compostabile, così come i sacchetti per frutta e verdura del supermercato, per fare la raccolta dell’umido organico a casa. Ma attenzione: non usarli per raccogliere vetro, carta o plastica, altrimenti comprometterai la qualità della raccolta dei vari materiali perché il sacchetto compostabile sarà una frazione estranea. Il nostro consiglio è quello di conferire tali frazioni nei sacchi forniti dal proprio Comune oppure sfusi nei cassonetti di riferimento – mai utilizzando i sacchetti compostabili della spesa!
Un ultimo consiglio: se fai il compostaggio domestico, meglio non inserire gli imballaggi in bioplastica nella compostiera. Sono sì idonei ad un compostaggio industriale, ma in una normale compostiera in giardino i loro tempi di decomposizione sarebbero troppo lunghi.
Tutte queste informazioni le hai trovate utilissime, ma vuoi saperne ancora di più? Visita il sito del consorzio https://biorepack.org/ e continua a seguirci sui nostri canali social, per tanti nuovi contenuti dedicati alla frazione umida organica e agli imballaggi in bioplastica. E non dimenticare che la risposta a qualsiasi dubbio…la trovi in Junker app!